La Storia
La vasta conoscenza del Maestro Paolo Cangelosi in ambito marziale comprende anche un percorso che lo ha portato ad avvicinarsi alle arti da combattimento da ring. Difatti a partire già dalla metà degli anni ’70 in poi il Maestro si è interessato alla boxe, allenandosi con amici pugili e frequentando alcune palestre, ma senza mai dedicarsi all’aspetto agonistico. Data la sua abilità negli svariati stili marziali gli risultò abbastanza semplice creare un’ unione stilistica tra boxe ed arti marziali. Comincia a diffondersi in Italia la celebre disciplina del Full Contact, che, originaria degli Stati Uniti, vede praticanti di arti marziali unire i loro stili per dare luogo ad un combattimento sportivo che prevede tecniche pugilistiche unite a tecniche di gambe e che permette di arrivare al contatto pieno.
Il Maestro Paolo Cangelosi sin dalla giovane età ha compiuto numerosi viaggi in Oriente, per riallacciare i rapporti col suo vecchio maestro di kung fu, per ampliare la sua esperienza marziale ricercando l’essenza e la purezza dell’arte; probabilmente fu tra i primi in Italia a recarsi per tale scopo nella distante Cina e ad Hong Kong. Proprio ad Hong Kong nei primi anni ’80 entrò in contatto con una scuola di Muay Thai e Kick Boxing giapponese, nella quale ebbe modo di allenarsi nella versione orientale di tale disciplina, che si diversificava da quella conosciuta in Italia. Il Maestro si allenò sotto la guida di Alex Sing e del campione Ha Wai, i quali notarono il suo talento e le capacità tecniche. Gli offrirono la possibilità di combattere e lo spinsero a proseguire il suo cammino di pratica a Bangkok in un “camp” di loro conoscenza. Il Maestro decise quindi di recarsi in Thailandia per scoprire l’autentica e tradizionale Muay Thai e fin dagli inizi degli anni ’80 ha costantemente coltivato quest’arte compiendo numerosi viaggi per perfezionarsi ed allenarsi. In questo periodo nei “camp” tailandesi era raro trovare stranieri, soprattutto occidentali, tuttavia il maestro riuscì ad allenarsi e combattere con maestri e grandi campioni, sempre alla ricerca della conoscenza e della perfezione della pratica.
Iniziò ad insegnare Muay Thai più di 35 anni fa attraverso stages aperti unicamente agli allievi della sua scuola. Nel 1994, in uno dei suoi numerosi viaggi in Thailandia il maestro ricevette il titolo di SANPAYAK, un nome d’arte che assume i significati di “uomo che combatte in ogni via” o “tre uomini in uno”. Tale onorificenza fu avvallata dal presidente della IMP, dal dirigente della Federazione Nazionale Boxe Tailandese, testimoniato dal grande campione Sakat Pectcheendee ed il maestro Alfred Skuntalak. Va ad aggiungersi al suo precedente soprannome di “Pu Tien Loon” – Il drago che domina il cielo – conferitogli ad Hong Kong come fighter nel free style e kung fu contact. Nel 1995 il maestro decise di aprire ufficialmente la sua scuola di Muay Thai a Genova. In seguito il Maestro invitò periodicamente in Italia nella sua scuola, alcuni dei suoi amici, tra cui il fortissimo tailandese Sagat Petchyindee, con il quale ebbe modo di allenarsi per diversi anni. Riallacciò i rapporti con vecchie conoscenze, fino a ritrovare l’amicizia con la leggenda della Muay Thai Samart Payakaroon, con il quale iniziò un’importante collaborazione professionale e un gemellaggio tra le loro scuole Sanpayak Gym e Poptheeratham Gym (oggi Payakaroon Gym) , per molto tempo collaborando e lavorando assieme per diversi mesi l’anno in Tailandia e in Europa.
Nella scuola del Maestro Paolo Cangelosi troviamo suo figlio Shan, che sin dalla tenera età di 3 anni fu iniziato dai propri genitori all’arte marziale. Ebbe un lungo percorso di successi e soddisfazioni in ambito artistico, poi il suo desiderio di sviluppare l arte del combattimento e di mettersi alla prova combattendo aumentava continuamente. Ma in quegli anni non era previsto all'interno della scuola l'agonismo sportivo. Passarono quindi un po di anni quando suo padre prese un’importante decisione che lo spinse a portare Shan in Tailandia e a farlo combattere al Rajadamnermn Stadium contro un tailandese professionista. Questa fu una svolta decisiva che portò Shan a recarsi ogni anno in Tailandia per allenarsi e per proseguire l’esperienza sul ring. Saltando quindi il normale percorso dilettantistico Shan inizio quindi un lungo percorso su ring ritrovandosi a combattere per 48 volte tra Occidente e Oriente, combattendo con alcune delle leggende di questa disciplina. Parallelamente a questo percorso sui ring Shan insegna Muay thai ormai da più di vent anni tenendo corsi per principianti amatori professionisti e bambini. Nel 2008 durante l’Hall of Fame, che si è tenuta per il trentennale della nostra scuola, Shan ricevette da suo padre il titolo di SANPAYAK, soprannome che il Maestro ha ceduto per donarlo al figlio, con un certificato firmato e timbrato direttamente in Tailandia dalla commissione tecnica del Rajadamnermn Stadium avvallato dalla firma del grande campione Samart Payakaroon e dal vice presidente dell’IMP Alfred Skuntalak. L’onorificenza gli fu consegnata direttamente da Ajarn Samart Payakeroon, famosissimo campione e maestro al quale Shan, ormai da anni, si appoggia per le sue permanenze e per i suoi match in Tailandia.
Così oggi il nome “Sanpayak” continua e fa capo alla scuola Cangelosi di Muay Thai prendendo il nome di “SANPAYAK GYM CANGELOSI” nome ormai noto perchè rappresentato da anni dai suoi fighters. Oggi i fighter professioniti sono Shan Cangelosi, Matteo Di luca, Claudio Ivaldi, Simone Giannattasio, Daniele D asdia, Giuseppe Giacomazzo, Gianluca Pozzoli e Matteo Gentili. Nel campo dilettantistico stanno dimostrando il loro valore numerosi altleti alcuni dei quali prossimi al professionismo. Matteo Di luca e Edoardo Parodi istruttori ufficiali della scuola insieme ad Alessandro Vestri e Daniele D asdia affiancano Shan nell' insegnamento nelle differenti classi e turni. Nell allenamento quotidiano del settore agonisti i ragazzi si impegnano seriamente seguiti da Shan Cangelosi e Matteo Di luca. La dedizione, lo spirito di sacrificio e il duro allenamento nutrono l'umiltà, la fratellanza e il rispetto... creando così le basi per vivere la pratica di un arte marziale con sincerità e con un cuore pulito... Questo è quello che avviene tutti i giorni all'interno della Sanpayak Gym mantenendo così vivo lo spirito marziale e il rispetto delle sue tradizioni.